di Salvo Barbagallo
Giovanni Negri, proprio dalle pagine di questo giornale, sostiene che il Governo nazionale appena costituito è un governo che piace molto a Washington. Di più: alcuni ministri di questo governo tali sono divenuti soltanto dopo essersi assicurati che questo governo piacesse molto a Washington (…). Negri sostiene anche che (…) E’ l’ora dei Di Matteo, del Partito dei Giudici ministri, sottosegretari formato Di Matteo. Saranno loro a spiegare al popolo – senza reddito di cittadinanza – che l’Onestà ha un prezzo. Loro e il loro Architetto, il puparo di destra, ben più pericoloso del già visto all’opra (bei tempi) l’ architetto e puparo di sinistra Violante. E’ Davigo il Papa Nero. Che non vorrà e non avrà incarichi. Come Khomeini a Teheran (…). Giovanni Negri non ce ne voglia: scopre solo ora l’acqua calda? Il punto, a nostro avviso (ma, sempre umilmente, potremmo essere in errore…) è un altro. E dobbiamo fare un passo indietro, un passo “temporale”.
Da decenni (per essere esatti, da oltre mezzo secolo, per essere ancora più precisi, dal settembre del 1943, partendo dalla Sicilia) l’Italia si può considerare (ed è considerata, nei fatti) una “colonia” a Stelle e Strisce. Anzi, probabilmente molto di più. È sempre il “solito” discorso di un presente che non si può capire se non si conosce il passato. Discorso complesso per chi è “giovane” e non ha avuto a disposizione gli strumenti necessari per andare lontano nel tempo, aggiungendo a “giustificazione” che si è fatto di tutto per cancellare scientemente e scientificamente la “memoria storica”. Per non essere prolissi, invitiamo a leggere l’articolo dal titolo “Quei picciotti nipoti dei pronipoti dello zio Sam” da noi pubblicato il 26 aprile scorso in archivio. Opportuno fare riferimento ad un brano di quell’articolo, riguardante l’operatività dei Servizi segreti statunitensi in previsione dell’invasione del Continente, partendo dalla Sicilia: (…) Per dirigere il comparto di pronto intervento in Italia, il Secret Intelligence chiamò un uomo che lì aveva trascorso la sua infanzia e dove aveva operato, in seguito, a livello diplomatico: Earl Brennan, che aveva avuto addirittura contatti con l’Ovra e con la Massoneria. Brennan, a quell’epoca, si trovava in Canada, fu in questo Paese che cominciò il suo giro di contatti con i siciliani dell’Onorata Società, ivi espatriati in seguito alle drastiche misure adottate da Mussolini per debellare il fenomeno criminoso. Fu nella primavera del ’42 che Brennan dette il via al suo reclutamento attivo attingendo alla comunità di Hartford e Middletown, nel Connecticut. Passarono alle sue dipendenze uomini come Vincent Scamporino (sindacalista laureato alla Boston University), l’avvocato Victor Anfuso, Philip Mangano, Felix Francolino, Vincent Lassowaky, e il giovanissimo Max Corvo. Questi elementi si trovavano ad Algeri all’inizio del ’43 sotto il comando di Max Corvo e di Vincent Scamporino, per programmare la penetrazione politica della Sicilia in vista di un Governo Militare, dando per scontata la riuscita dell’invasione.
Iniziò così un viavai di piccoli, medi e grossi calibri di una delle aggregazioni più potenti nell’Isola, appunto, appartenenti all’Onorata Società: dalla Sicilia ad Algeri, negli Stati Uniti, e ritorno. Fra Onorata Società – non ancora mafia – e USA non ci fu soltanto un rapporto occasionale: la verità è che il Governo americano arruolò all’interno dei propri servizi questi uomini e di essi si servì come strumento d’indirizzo politico anche nell’immediato dopoguerra. A “uomini di rispetto”, tipo Calogero Vizzini, Genco Russo, Salvatore Malta, Dam Lumia, Vito Genovese, e tanti altri ritenuti antifascisti, si affidarono Max Corvo e Vincent Scamporino – nella cui squadra figuravano personaggi come Louis Fiorilla, l’avvocato Emilio Q. Daddario, Dick Mazzarini, l’avvocato James Montante, Joseph Russo, Egidio Clemente, l’avvocato Joe Caputa, Girolamo Valenti, Frank Tarallo, Sal Principato, Umberto Galleani, Joseph Salerno, Luigi Di Maggio, Louis S. Timpanaro, Vincent Pavia, Peppino Puleo, Tony Camboni, Carl Bommarito, Joe Buta, Steve Martin, Donato Petruccelli, Albino Perna, Valeriano Melchiorre, Carl Bove, Raimondo Crateri, Louis Fioilla –, per scoprire innanzitutto la consistenza delle forze militari nazifasciste e delle opere di difesa esistenti in Sicilia. Lo scopo principale è quello di creare un clima adatto per una tranquilla convivenza della popolazione con le truppe d’occupazione (…).
I personaggi citati posero la base per tutto ciò che seguirà nei rapporti USA/Italia prima ancora che l’Italia diventasse Repubblica: cambieranno soltanto i nomi dei protagonisti al Governo, ma la “linea” degli accordi di “sudditanza” del nostro Paese proseguirà nei decenni in un crescendo inarrestabile. Prova ne sia la perenne “occupazione” militare USA di parti strategiche del territorio nazionale, con strutture stabili tecnicamente avanzate (come il MUOS di Niscemi), strumenti bellici (come i Global Hawks a Sigonella), servitù navali (come Augusta) e depositi di armi nucleari pronti all’uso (Aviano). Tutto ciò grazie e con il beneplacito dei Governi che si sono succeduti dal 1947 ad oggi.
Il Governo 5Stelle “piace” a Washington? Dov’è la novità? Anche Renzi (ma l’esperimento Renzi fallì per “troppo” protagonismo) “piaceva” agli USA, e anche Monti e anche altri premier (forse un po’ meno Berlusconi per le sue “simpatie” filorusse). E quanti personaggi nei precedenti Governi ( e anche ora?) stavano ufficialmente in organismi tipo Bilderberg, quali “interessi” perseguivano?
Noi non abbiamo “dubbi” sul Governo appena formatosi e su diversi ministri: ne conosciamo le “origini”. Allora? C’è (ma possiamo essere in errore, per troppo “ottimismo”), una fondamentale “differenza” con ciò che ha preceduto questa esperienza: le forze politiche che compongono questo Governo sono scaturite dalle elezioni del 4 marzo per volontà “popolare”: milioni e milioni di Italiani le hanno votate convinte di dare una “spallata” ai “sistemi” di potere consolidati. Se gli Italiani sono caduti in “trappola” lo si vedrà ben presto: i Salvini e i Di Maio e la loro squadra dovranno rendere conto a quegli Italiani che a loro hanno dato fiducia. Fino a questo momento vige principalmente l’articolo 1 della Costituzione (di quella Costituzione che si voleva cambiare!) là dove testualmente recita: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Quel che ci chiediamo: quanti oggi stanno osteggiando un Governo che non ha mosso i primi passi operativi, dove erano e perché non si sono posti negativamente con eguale misura, per esempio, durante il Governo Renzi che apertamente faceva la spola Italia/Stati Uniti d’America? E dove si trovavano quando gli USA “depositavano” le armi nucleari in Italia o installavano il MUOS? Per quanto è a nostra conoscenza, la loro voce non si è sentita in tante e tante circostanze che hanno visto l’Italia trasformata in “colonia” a Stelle e strisce…
Il Governo dei Giudici? Opera da così tanto tempo in Italia: non è una novità, né ora un cambiamento.